Come sarà il Mediterraneo nel
2100?

Se le temperature medie globali dovessero aumentare fino a circa 5 °C rispetto ai livelli preindustriali, il livello del mare nel 2100 potrebbe crescere di oltre
1 metro
rispetto a quello attuale.

È ciò che emerge dalla ricerca del progetto Savemedcoasts-2, finanziata
dalla Protezione civile europea e diretta dallIstituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

Lo studio, che prende in considerazione 5 località europee (tra cui, in
Italia, Venezia e Metaponto) ha analizzato per quattro anni, dal 2019 al 2022,
gli effetti dellaumento del livello del mare sulle coste del Mediterraneo.

Secondo lo studio, dopo un periodo di relativa stabilità durato alcuni secoli, il livello del mare sta salendo in tutto il globo. Nel Novecento laumento è stato tra 14 e 17 centimetri ma, rispetto al secolo scorso,  la velocità attuale di risalita è più che raddoppiata e continua ad aumentare in maniera accelerata. Infatti, il livello del mare sta salendo al ritmo di oltre 30 cm per secolo.

Questo comportamento dipende dalla quantità totale di ghiaccio che potrebbe fondere in seguito al riscaldamento globale. In particolare, quello che si trova in Antartide e Groenlandia.

Poiché laumento non è costante, a causa  dei molteplici fattori fisici che agiscono nel tempo e nello spazio in maniera variabile, entro il 2100 il livello medio del mare potrà essere più alto anche di oltre 1 metro rispetto allinizio di questo secolo.

In base ai dati e ai modelli utilizzati nel progetto, entro il 2100 laumento del livello medio del mare a Venezia potrebbe raggiungere il valore di +45 cm. Nello scenario più pessimistico invece, il livello medio del mare della città potrà salire fino a +84 cm rispetto a quello del 2005.

Per quanto riguarda Metaponto, gli scenari di riscaldamento globale stimano un aumento medio del livello del mare fino a un massimo di circa 80 cm nel 2100. Larea, potenzialmente esposta al rischio di inondazioni per esondazioni fluviali e mareggiate, potrebbe raggiungere unestensione di circa 500 ettari.

Il principale responsabile del fenomeno è il riscaldamento globale, innescato dalle emissioni di gas serra prodotti dalle attività umane. Inoltre, lungo le coste subsidenti, cioè dove si verificano movimenti del suolo verso il basso; il livello del mare locale aumenta ancora di più, perché si sommano i due effetti.

Lo studio ammonisce che, in condizioni di livello del mare più alto, si possono verificare altri fenomeni a cascata; infatti mareggiate, tempeste e maremoti verrebbero amplificati e lerosione delle coste sarebbe sempre più intensa, favorendo un veloce arretramento della linea di costa.

Vista la situazione, oltre ad affrontare le radici profonde che hanno portato il Pianeta alla crisi climatica, parallelamente è necessario strutturare politiche e pratiche in grado di tutelare le regioni costiere, che sono tra le aree più sensibili agli impatti del riscaldamento globale.

Ed è proprio questo il proposito di LIFE+ A_GreeNet – Adriatic Climate Urban Network, co-finan- ziato dallUnione Europea attraverso il programma LIFE: rendere le città della costa del Medio Adriatico più resilienti al cambiamento climatico attraverso vari interventi (il recupero dei suoli, la piantumazione di foreste e aree verdi), soluzioni flessibili (verde verticale, verde in copertura, dispositivi verdi, ecc.) e favorendo la concreta realizzazione dei Piani dAzione per lEnergia Sostenibile e il Clima.

 

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