Il Piano Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici della Regione Marche è stato approvato dall’Assemblea Legislativa l’11 febbraio 2025 diventando la prima regione italiana a dotarsi di un piano strutturato per affrontare le sfide legate al riscaldamento globale. Il documento analizza le vulnerabilità associate ai principali fattori quali dinamiche delle precipitazioni, siccità e dissesto idrogeologico. Il Piano propone misure di adattamento, sia generali che settoriali, che spaziano dalle nuove forme di agricoltura al turismo sostenibile, fino alla pianificazione urbana e all’energia, in modo strutturato e trasversale con soluzioni che hanno l’obiettivo di offrire risposte ed essere più resilienti agli effetti che ne derivano.
Il Piano è una delle azioni individuate nella Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile ed è stato sviluppato attraverso il progetto di ricerca AdriaClim, finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera dell’Unione Europea Interreg ItaliaCroazia, e dagli accordi tra il MASE e la Regione Marche relativi alla collaborazione volta all’attuazione delle Strategie Regionali per lo Sviluppo Sostenibile.
Il percorso per arrivare alla stesura del Piano ha incluso la partecipazione della cittadinanza attraverso due modalità distinte, ma integrate: incontri rivolti ai cittadini gestiti dal Forum regionale per lo sviluppo sostenibile ed incontri con i principali stakeholder. Gli obiettivi degli incontri sono stati quelli di diffondere l’informazione e di raccogliere le istanze utili a influire nella definizione dei punti chiave.
Il PRACC è caratterizzato da:
– Governance operativa multisettoriale che aggrega competenze di più settori in grado di coniugare tutte le dimensioni coinvolte nel cambiamento climatico, guidata dalla cabina di regia che si avvale di una guida tecnico-operativa basata nei settori “Fonti energetiche, rifiuti, cave e miniere” e “Valutazioni e autorizzazioni ambientali”, in virtù delle competenze necessarie, con funzione di coordinamento del gruppo di lavoro trasversale, composto da diverse strutture che hanno la responsabilità di implementare le misure del PRACC;
– Approccio scientifico curato con il contributo dell’ATI (Associazione Temporanea di Imprese) costituita da Fondazione CIMA (capofila), Eurac Research e Università Politecnica delle Marche e dai partner del progetto AdriaClim (Fondazione CMCC, CNR-ISMAR, ARPA Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna);
– Ampia partecipazione inclusiva con il coinvolgimento di stakeholders, cittadini ed esperti;
– Azioni di adattamento mirate raggruppate in due categorie: a. Azioni di adattamento trasversali per sviluppare capacità chiave necessarie per l’implementazione, come la generazione di conoscenze, la disponibilità di dati e la formazione; b. Azioni di adattamento specifiche per affrontare le vulnerabilità nei sistemi ambientali, sociali ed economici, allineate con obiettivi di adattamento ben definiti.
Il PRACC è organizzato in un testo principale sintetico che rimanda ad appendici specifiche per approfondimenti e parte dalla descrizione di un quadro climatico della Regione in cui sono già chiaramente evidenti i cambiamenti in atto: aumento della temperatura; cambiamenti nella distribuzione stagionale delle precipitazioni; aumento degli effetti delle inondazioni marine costiere.
Il Piano definisce anche un Programma di Monitoraggio dell’avanzamento delle attività per garantire il controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del PRACC, verificando l’efficacia dell’attuazione delle misure, identificando tempestivamente eventuali impatti negativi imprevisti e, di conseguenza, prevede l’adozione di opportune misure correttive. Il monitoraggio consentirà inoltre di verificare il contributo regionale all’attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC).
Il Piano Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici della Regione Marche è stato approvato dall’Assemblea Legislativa l’11 febbraio 2025 diventando la prima regione italiana a dotarsi di un piano strutturato per affrontare le sfide legate al riscaldamento globale. Il documento analizza le vulnerabilità associate ai principali fattori quali dinamiche delle precipitazioni, siccità e dissesto idrogeologico. Il Piano propone misure di adattamento, sia generali che settoriali, che spaziano dalle nuove forme di agricoltura al turismo sostenibile, fino alla pianificazione urbana e all’energia, in modo strutturato e trasversale con soluzioni che hanno l’obiettivo di offrire risposte ed essere più resilienti agli effetti che ne derivano.
Il Piano è una delle azioni individuate nella Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile ed è stato sviluppato attraverso il progetto di ricerca AdriaClim, finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera dell’Unione Europea Interreg ItaliaCroazia, e dagli accordi tra il MASE e la Regione Marche relativi alla collaborazione volta all’attuazione delle Strategie Regionali per lo Sviluppo Sostenibile.
Il percorso per arrivare alla stesura del Piano ha incluso la partecipazione della cittadinanza attraverso due modalità distinte, ma integrate: incontri rivolti ai cittadini gestiti dal Forum regionale per lo sviluppo sostenibile ed incontri con i principali stakeholder. Gli obiettivi degli incontri sono stati quelli di diffondere l’informazione e di raccogliere le istanze utili a influire nella definizione dei punti chiave.
Il PRACC è caratterizzato da:
– Governance operativa multisettoriale che aggrega competenze di più settori in grado di coniugare tutte le dimensioni coinvolte nel cambiamento climatico, guidata dalla cabina di regia che si avvale di una guida tecnico-operativa basata nei settori “Fonti energetiche, rifiuti, cave e miniere” e “Valutazioni e autorizzazioni ambientali”, in virtù delle competenze necessarie, con funzione di coordinamento del gruppo di lavoro trasversale, composto da diverse strutture che hanno la responsabilità di implementare le misure del PRACC;
– Approccio scientifico curato con il contributo dell’ATI (Associazione Temporanea di Imprese) costituita da Fondazione CIMA (capofila), Eurac Research e Università Politecnica delle Marche e dai partner del progetto AdriaClim (Fondazione CMCC, CNR-ISMAR, ARPA Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna);
– Ampia partecipazione inclusiva con il coinvolgimento di stakeholders, cittadini ed esperti;
– Azioni di adattamento mirate raggruppate in due categorie: a. Azioni di adattamento trasversali per sviluppare capacità chiave necessarie per l’implementazione, come la generazione di conoscenze, la disponibilità di dati e la formazione; b. Azioni di adattamento specifiche per affrontare le vulnerabilità nei sistemi ambientali, sociali ed economici, allineate con obiettivi di adattamento ben definiti.
Il PRACC è organizzato in un testo principale sintetico che rimanda ad appendici specifiche per approfondimenti e parte dalla descrizione di un quadro climatico della Regione in cui sono già chiaramente evidenti i cambiamenti in atto: aumento della temperatura; cambiamenti nella distribuzione stagionale delle precipitazioni; aumento degli effetti delle inondazioni marine costiere.
Il Piano definisce anche un Programma di Monitoraggio dell’avanzamento delle attività per garantire il controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del PRACC, verificando l’efficacia dell’attuazione delle misure, identificando tempestivamente eventuali impatti negativi imprevisti e, di conseguenza, prevede l’adozione di opportune misure correttive. Il monitoraggio consentirà inoltre di verificare il contributo regionale all’attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC).